Abbiamo selezionato un vigneto impiantato intorno al 1950 nei pressi di Is Urigus, curandolo e ripristinandolo negli anni utilizzando le tecniche tradizionali custodite dal nostro caro Isauro.
L’enorme impegno in vigna insieme alle filosofie di vinificazione affidate allo sguardo attento della cantina, ha dato vita ad un Carignano DOC unico nel suo genere.
Il Baccamora è capace di esaltare la connessione con il territorio e di generare armonia e affinità grazie ai suoi sapori eleganti e avvolgenti in contrasto con la sua struttura rustica e tradizionale.
A metà del percorso dei 60 anni, i viticoltori hanno abbracciato nuove tecniche e approcci alla coltivazione.
L’arte del marcottage ha consentito di preservare la vitalità e le genetiche che diversamente sarebbero andate perse. Detta anche "fundu croccau" questa pratica ormai caduta in disuso in tutte le regioni vitivinicole, è possibile solo nei terreni un tempo baciati dal mare e in condizioni dove la Phylloxera fatica a concludere i suoi cicli riproduttivi.
Vinificazione in acciaio? Una scelta ragionata.
La scelta di vinificare il Carignano del Sulcis in acciaio anziché in botti di legno è una decisione mirata a mantenere l'integrità del vitigno e a evitare interferenze esterne che potrebbero alterarne il profilo organolettico.
Il Carignano del Sulcis, tipico della regione sud-occidentale della Sardegna, è noto per i suoi tannini morbidi e ben integrati, derivanti da vecchie viti coltivate su suoli sabbiosi e ricchi di minerali.
Le botti di legno, sebbene possano aggiungere complessità aromatica a molti vini, rilasciano tannini e aromi che potrebbero sovrastare le caratteristiche distintive del Carignano. Questo vitigno, infatti, si esprime al meglio con note fruttate e speziate, arricchite da una mineralità unica conferita dal terroir locale.
Utilizzare solo acciaio consente di preservare la purezza del frutto e di evitare l'aggiunta di tannini e aromi derivati dal legno, che non sempre sono compatibili con l'eleganza di questo vino.
Immagina un affascinante viaggio nel tempo, attraverso sei decenni di crescita e cambiamenti nella terra di Is Urigus.
Questo viaggio è raccontato da un calice del nostro vino Carignano, un autentico custode di una storia che si è snodata con tenacia attraverso i terreni di questa località vocata alla viticoltura.
Sei decenni fa, un piccolo germoglio ha avuto inizio in quella che sarebbe diventata la vigna di oggi. In quegli anni, la viticoltura a Is Urigus era diversa, ma già allora c’erano segni di una passione crescente per le uve Carignano. Nel corso delle stagioni, i contadini che si sono dedicati a questa terra hanno contribuito alla sua crescita, affrontando le sfide del clima e apprendendo dalle loro esperienze.
Il tempo è passato, e la vigna ha affrontato anni di prosperità e periodi più difficili.
Ogni stagione ha portato con sé le sue lezioni, e ogni anno ha contribuito a plasmare il carattere delle uve.
Le radici hanno scavato sempre più profondamente nel terreno, assorbendo i minerali e l’eredità dei terreni circostanti.
A metà del percorso dei 60 anni, i viticoltori hanno abbracciato nuove tecniche e approcci alla coltivazione. L’arte del marcottage ha consentito di preservare la vitalità e le genetiche che diversamente sarebbero andate perse.
Detta anche "fundu croccau" questa pratica ormai caduta in disuso in tutte le regioni vitivinicole, è possibile solo nei terreni un tempo baciati dal mare e in condizioni dove la Phylloxera fatica a concludere i suoi cicli riproduttivi.
Questo atto di custodia in corso, ha aggiunto un capitolo che racconta del rispetto per la tradizione.
I lieviti indigeni, che hanno danzato sulle bucce delle uve per generazioni, sono stati affidati per guidare la fermentazione. Il risultato è un vino che riflette non solo la terra, ma anche l’eredità dei viticoltori che hanno sapientemente coltivato la vigna attraverso il corso dei 60 anni.
Quando sollevi il calice, non stai solo degustando un vino.
Stai celebrando sei decenni di storia, passione e progresso.
Questa bottiglia è un tributo alle mani che hanno lavorato la terra, alle scelte che sono state fatte e alla evoluzione di Is Urigus come una destinazione di rilievo nella produzione di vino.
Ogni sorso è una connessione con il passato e un omaggio al futuro, un’incredibile narrazione che si svela nel bouquet di aromi e sapori.
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